Il dolore della perdita di una persona cara è spesso espresso anche attraverso gli abiti e i colori.
In altri tempi, era appunto il colore di ciò che si indossava il veicolo per comunicare alla propria comunità la recente morte di un proprio familiare.
Nella storia occidentale, il colore associato al lutto e alla morte è il nero.
In altre parti del mondo, per ragioni religiose o culturali, i colori del lutto possono essere diversi, dal rosso al bianco.
IL NERO COME COLORE DEL LUTTO NELLA NOSTRA SOCIETÀ
Nella tradizione italiana, il colore del lutto è sicuramente il nero.
Ormai, l’usanza di vestirsi di nero ai funerali e nel periodo di lutto è quasi completamente scomparsa, ma è stata fino a non molto tempo fa era una pratica diffusissima.
Per le donne, l’intero abbigliamento era di colore nero, mentre gli uomini indossavano una fascia nera sul cappello o al braccio o il bottone del lutto attaccato sulla giacca.
Non ci si limitava solo a vestire di nero, ma si tingevano porte e mobili del colore funesto, tende scure erano apposte alle finestre della casa del defunto e, persino il letto era coperto da un telo cupo.
Questa pratica era tipica nelle regioni meridionali, con una forte tradizione soprattutto in Sicilia.
Si è soliti far risalire l’uso del colore nero nel lutto all’affermazione in Occidente del Cristianesimo, ma l’usanza ha origini ancora più antiche.
Nell’antica Roma, infatti, durante le celebrazioni dei riti funebri, si indossava una stola di colore scuro, grigia o marrone, ed era espressamente vietato indossare vesti di colore bianco.
Oggi, non è più in uso osservare il periodo di lutto indossando esclusivamente abiti neri, ma permane la pratica di vestirsi di scuro, o perlomeno evitare i colori sgargianti, durante i funerali.
In segno di rispetto, non tanto per le tradizioni, quanto per il defunto e i suoi familiari stretti.
IL ROSSO COME COLORE DEL LUTTO
A noi sembrerà strano, ma l’uso del rosso come colore funebre è antichissimo.
Ne abbiamo testimonianze già dall’epoca preistorica e neolitica quando si dipingevano le tombe dei propri familiari di rosso.
Gli Egizi rivestivano di rosso il sarcofago, così come rossi erano anche gli abiti del lutto.
Si crede che, considerata l’associazione del rosso al sangue, questa pratica avesse l’intento di infondere energia e carica vitale al defunto che ne era diventato privo.
In alcuni paesi dell’Africa, il rosso rappresenta tuttora il colore del lutto, mentre in Occidente esiste un solo caso di questo colore associato alla morte e al lutto, ossia la celebrazione del funerale di un papa, nella quale i paramenti degli ecclesiasti sono rossi.
IL BIANCO COME COLORE DEL LUTTO
C’è un colore che, invece, più di altri divide le culture.
Mentre qui da noi è il colore per eccellenza della purezza, del matrimonio, in Cina il bianco è il colore del lutto.
Associato al pallore della morte, il bianco non è mai utilizzato durante le feste e non si impacchettano regali con carta di questo colore.
Anche in Giappone, fino al 19° secolo, era il bianco il colore usato per gli abiti del funerale.
Nel Togo, paese dell’Africa occidentale, c’è l’usanza fra le persone colpite da un lutto di disegnarsi una striscia bianca sulla fronte.
In Camerun del sud, invece, chi perde il marito si dipinge di bianco le gambe.
LO STRANO ANEDDOTO SULL’USO DEL GIALLO NEL LUTTO DI ENRICO VIII
Nel 1536, alla morte di Caterina d’Aragona, prima moglie del re d’Inghilterra, sia Enrico VIII che Anna Bolena, la donna che aveva preso il posto di regina, vestirono di giallo.
L’aver indossato abiti di colore giallo fu interpretato da molti come un gesto fatto per festeggiare la morte di Caterina d’Aragona, la quale, a differenza di Anna Bolena, era molto amata dal popolo.
Nella realtà, nonostante la controversa storia che portò Enrico VIII a sostituire Caterina con Anna, il gesto di indossare abiti gialli è da leggere come un segno di rispetto per la defunta.
Infatti, in Spagna, patria della regina scomparsa, rappresentava il colore del lutto, tradizione ormai persa.
Questa storia ci insegna quanto le tradizioni e i contesti possano influenzare la lettura degli eventi e dei sentimenti.
Dunque, epoche diverse e culturalmente molto lontane fra loro hanno associato colori diversi al lutto e al dolore per la morte dei propri cari.
Rimane però che, fin dalla notte dei tempi, si sia avvertito il bisogno di esprimere questo dolore attraverso i colori, che da sempre veicolano i nostri sentimenti e ci aiutano a esprimerli in modo appropriato.