Perché nel momento del commiato si usa mettere vari oggetti nella bara del defunto?
Lo si fa perché è un’usanza che si perde nella notte dei tempi, ma anche per un bisogno fortemente umano come quello di continuare a preoccuparsi della sorte del nostro caro.
Gli antichi egizi preparavano addirittura il corredo funerario provvisto di cofanetti, stoffe, abiti, amuleti protettivi e vasellame vari. Una raccolta di oggetti che si credeva potessero tornare utili o allietare la vita ultraterrena del defunto.
In base all’epoca e alle diverse tradizioni cambia la composizione di oggetti che sono inseriti nella bara, ma in fondo in tutte le culture si riscontra il forte e diffuso sentimento di rendere in qualche modo più facile il trapasso alla persona cara appena defunta.
Inserire oggetti di varia natura nella bara è una pratica che intenerisce e commuove, perché aldilà della motivazione formale che si dà, questo gesto suggerisce e trasmette l’amore e la cura ancora forti nei confronti di chi non c’è più.
GLI OGGETTI PER AFFRONTARE IL VIAGGIO
Una delle motivazioni più diffuse sul perché si inseriscono determinati oggetti nella bara del defunto è legata all’idea di fondo che questi possano essere di supporto nel viaggio nell’aldilà.
Non esiste alcun limite che stabilisce cosa sia possibile mettere nella bara di un defunto: dagli effetti strettamente personali, come il pennello della barba o la pipa, agli oggetti religiosi, come il rosario o la croce, dalle monete agli oggetti ritenuti utili per il viaggio nell’aldilà, fino addirittura al telefono cellulare.
LE MONETE
L’usanza di coprire gli occhi del defunto con due monete risale ai tempi dell’antica Grecia, è continuata con i Romani e ancora oggi qualcuno la tramanda.
Il senso legato a questa pratica ha infatti origini antichissime. Caronte, la figura mitologica che ha il compito di trasportare i morti oltre la sponda del fiume che separa i vivi dai morti, richiedesse un pagamento per far salire le anime dei defunti sulla sua barca.
I parenti, dunque, provvedevano alla morte di un proprio caro a posizionare sugli occhi o nella bocca il cosiddetto “obolo di Caronte”.
Con il tempo, questa pratica ha iniziato ad avere altre chiavi di lettura, come quella che vuole l’inserimento delle monete nella bara del defunto come corrispettivo per compensare le cattive azioni commesse in vita.
UN TOZZO DI PANE
Fonte inestimabile dell’immaginario o immaginato viaggio nel mondo dei morti è da sempre la Divina Commedia di Dante.
Così come ci trasmette la figura dell’intransigente trasportatore Caronte, ci narra anche delle tre fiere che ostacolano il passaggio del Sommo Poeta.
L’ipotesi di questo incontro fa sì che si metta all’interno della bara del defunto un pezzo di pane in modo che la sua anima possa superare l’ostacolo delle fiere sfamandole e placando la loro rabbia.
In alcune culture, invece, si pensa che possa essere proprio il defunto ad aver bisogno di pane e acqua durante il viaggio per l’aldilà. In alcuni casi, addirittura, si accompagna al pane una fetta di formaggio.
ALTRI OGGETTI COMUNI E DIFFUSI
LA LANTERNA
Da ricondurre sempre all’idea di voler rendere il viaggio del defunto meno spaventoso anche la pratica di inserire una lanterna o una candela nella bara. Si crede che il defunto possa utilizzarla per non vagare nell’oscurità e trovare la strada giusta per il riposo eterno.
SIMBOLI RELIGIOSI
Un rosario, un crocefisso, una medaglietta raffigurante l’effige di un santo, il libro delle preghiere sono tutti oggetti fortemente legati a tradizioni religiose che in modo molto diffuso vengono inseriti nella bara di un defunto. Si pensa che questi possano svolgere la funzione di amuleto e proteggere le anime dopo la morte.
OGGETTI PER ALTRI DEFUNTI
Esiste la credenza in alcune culture che il defunto possa fare da tramite per l’invio di oggetti ad altre persone morte.
Si narrano storie, infatti, di parenti di un defunto che hanno ricevuto in sogno la richiesta, anche se velata, di un particolare oggetto di cui si ha bisogno nell’aldilà. A questo punto il parente deposita la determinata cosa richiesta nella bara delle prima persona tra i propri conoscenti che muore.
COSA NON METTERE NELLA BARA DI UN DEFUNTO
A voler essere precisi, bisogna dire che non esiste nessuna legge che regolamenti cosa inserire o meno nella bara di un defunto.
I parenti più prossimi possono quindi sentirsi liberi di consegnare nello spazio dove riposerà per sempre la persona amata qualsiasi cosa, anche la più estrosa.
Tanti infatti depositano oggetti cari al defunto, come gioielli ed effetti personali, o che simbolicamente rappresentano un’attività, un hobby come diari e mazzi di carte.
C’è chi vuole che insieme al proprio caro venga sepolto anche il suo telefono cellulare.
L’unico consiglio che ci sentiamo di dare è quello di evitare di inserire generi alimentari e bevande all’interno della bara, così come gioielli e oggetti di valore per scongiurare atti di vandalismo.
Inoltre, è bene sapere che se si opta per la cremazione non è possibile inserire nella bara oggetti di metallo.