Il certificato di constatazione della morte deve essere redatto dal medico curante o suo sostituto in caso di decesso in casa. La famiglia deve agire tempestivamente nell’avvisare il proprio medico perché la sua attestazione di morte dà l’inizio a tutte le successive procedure che seguono una sequenza e dei tempi ben precisi, soprattutto per le attività spettanti alle onoranze funebri, dalla preparazione della salma e l’allestimento della camera ardente all’organizzazione del rito funebre.
Spetta sempre al medico di famiglia occuparsi della compilazione della relativa parte del Modulo ISTAT.
Il Modulo ISTAT deve contenere informazioni su:
A seguito della visita necroscopica, da effettuare obbligatoriamente tra la 15° e la 30° ora dalla morte, il medico incaricato dalla ASL di riferimento deve rilasciare il certificato necroscopico che dovrà essere consegnato all’Ufficio di Stato Civile del Comune e che servirà per la cancellazione del defunto dal registri anagrafico e per l’autorizzazione alla sepoltura.
Dopo la denuncia di morte, bisogna procedere con le pratiche burocratiche per il funerale, che generalmente sono svolte dalle agenzie di onoranze funebri.
Bisogna presentare richiesta all’Ufficio di Stato Civile del Comune dove è avvenuto il decesso per ottenere l’autorizzazione alla sepoltura o alla cremazione.
In quest’ultimo caso, sono da espletare anche le pratiche per la destinazione delle ceneri.
Inoltre, nel caso in cui si abbia necessità di trasportare la salma fuori dal Comune in cui è avvenuto il decesso, occorre richiedere allo stesso Ufficio il permesso per il trasporto con l’indicazione di data e ora del trasferimento, il Cimitero e il Comune in cui avverrà la sepoltura.
Nell’eventualità che il trasferimento sia verso un paese estero, si deve fare richiesta del Passaporto Mortuario.
Va definito presso l’Ufficio comunale di Polizia Mortuaria la data e l’ora della celebrazione del rito funebre, in modo che lo stesso ufficio, in base al tipo di sepoltura scelto, possa fornire le informazioni opportune sulle concessioni disponibili e possa comunicare agli addetti comunali del Cimitero le disposizioni per il seppellimento.
Per completare questa pratica post mortem, sono da versare al Comune i diritti cimiteriali.
Nel caso in cui il defunto sia un pensionato, entro 48 ore dalla morte, bisogna comunicare il decesso all’INPS in modo da consentire all’ente pensionistico di revocare l’accreditamento mensile della pensione.
La trasmissione è di competenza dell’Ufficio Anagrafe del Comune e del medico necroscopo che ha attestato la morte.
È necessario comunicare il decesso agli istituti di credito presso i quali il defunto aveva uno o più conti correnti, affinché questi possano bloccarli e impedire alcun tipo di operazione.
Per darne comunicazione, serve consegnare alla banca il certificato di morte e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà effettuata all’Ufficio Anagrafe da uno degli eredi.
Questo documento ha il compito di certificare l’esistenza di eredi che potranno, in seguito, avere accesso al conto corrente bloccato.
Per sbloccare il conto corrente sarà necessario fornire alla banca la dichiarazione di successione.
Entro 12 mesi dal decesso, deve essere presentata dagli eredi all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione, ossia il documento di natura fiscale per comunicare all’Agenzia a quanto ammonta e di cosa si compone il patrimonio ereditato.
A seconda del grado di parentela, l’Agenzia calcolerà l’ammontare dell’imposta di successione da versare.
La dichiarazione di successione è obbligatoria e può essere presentata tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Si è esonerati dal presentarla se il valore dell’eredità non supera i 100.000 € e se non vi siano compresi beni immobili.
La dichiarazione di successione è propedeutica anche per la richiesta di voltura delle utenze di casa (elettricità, gas, contratto telefonico) da fare in seguito al decesso dell’intestatario.
In questi casi, è necessario contattare i fornitori dei servizi e chiedere il passaggio delle intestazioni a uno degli eredi, fornendo loro i dati della pratica di successione.
Una procedura tutta sua segue invece il passaggio di proprietà di un auto ereditata, che, almeno nella prima fase, vede coinvolti tutti gli eredi.
Infatti, inizialmente, tutti gli eredi effettivi diventano co-intestatari del veicolo e successivamente si potrà effettuare il passaggio di proprietà a favore di un unico intestatario, con modi, costi e procedure da studiare bene.
Il consiglio è quello di rivolgersi a un’Agenzia ACI che saprà fornire informazioni corrette applicandole al caso in esame.
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